giovedì 28 dicembre 2017

Le teorie dell'universo


L'origine dell'universo più accreditata è la Teoria del Big Bang

Secondo il modello del Big Bang, l'Universo ebbe origine con un' "esplosione", che riempì tutto lo spazio, a partire da un punto materiale. Dopo questo momento ogni particella cominciò ad allontanarsi velocemente da ogni altra particella. Nei suoi primi attimi l'Universo si può considerare come un gas caldissimo di particelle elementari in rapida espansione.

Le forme e il comportamento dell'universo invece hanno fatto in modo di sviluppare più di una teoria. Nel XX secolo vennero formulati tre tipi di modello:

Quello dell'universo chiuso che si evolve verso un destino di collasso della materia che finirà con un gigantesco evento, il Big Crunch.
Quello stazionario che comporta un universo statico, che non cambia.
Quello aperto che prevede un universo che tende ad espandersi all'infinito.

Riporto qui una delle migliori riorganizzazioni per quanto riguarda le forme dell'universo.

E dopo queste teorizzazione si presentano i 5 paradigmi più quotati per quanto l'universo la sua forma e la sua evoluzione:
L’universo che rimbalza
Effetto tunnel
Inflazione caotica eterna
Universi-brana
Universo emergente

(dettagliatamente descritte in questo articolo: https://scienze.fanpage.it/oltre-il-big-bang-5-ipotesi-su-com-e-nato-l-universo/)

mercoledì 27 dicembre 2017

Approfondimento sullo spazio

Riporto un breve video che esplicita meglio le proporzioni dello spazio, tra pianeti e stelle di diversi sistemi:


Dopo esserci resi un'idea della relativa dimensione della terra nello spazio, possiamo intendere meglio anche le proporzioni e le grandezze descritte in un paio di post precedenti: 


venerdì 15 dicembre 2017

Le industrie del pianeta artificiale

Le industrie interessate al questo argomento sono molte, innanzi tutto la macro-industria da prendere in considerazione è:
A seguire ci sono molti studi ingegneristici per la progettazione, e di conseguenza verrebbero interessati i corrispondenti settori industriali:
  • ingegneria dei materiali (fornire materiali resistenti a diverse condizioni)
  • ingegneria edile (studi di sostenibilità del pianeta artificiale)
  • ingegneria elettrica (produzione di pannelli fotovoltaici, ...)
  • ingegneria meccatronica (supporto e orgnizzazione di tutti gli altri campi)
  • ingegneria aerospaziale (base dell'industria aerospaziale)

sabato 9 dicembre 2017

Le tecnologie (e le scienze) del pianeta artificiale

La tecnologia e la scienza sono le prime cose che vengono in mente pensando ad un pianeta artificiale e ci fanno riflettere sull'enorme evoluzione ormai prossima di questi due ambiti.
Infatti se dovessimo fare una piccola ipotesi di realizzazione di un pianeta realizzato dall'uomo, la nostra attenzione sarebbe volta ad una serie di elementi citati sotto:

  • Progettazione:  evoluzione di programmi CAD e moderazione 3D, non solo in grado di gestire una tale complessità di dati, ma anche di simulare eventuali malfunzionamenti di progetto, per evitare sorprese non attese.
  • Industria aerospaziale:  questo settore dovrà essere tra i più avanzati per: l'organizzazione, la conoscenza dello spazio, la costruzione, il trasporto di materiale, attrezzatura per la manodopera e tutto ciò che sarà untile al progetto, senza considerare tutto ciò che riguarda viaggi interspaziali e trasporto della popolazione. 


  • Fisico, matematico: questo settore sarà il basamento di tutti gli altri grazie alle prossime scoperte (riporto una realizzazione di un sole artificiale), quello in grado di fornire le conoscenze base per la costruzione e l'organizzazione interna del nuovo mondo. (es. si occuperanno di trovare un modo di ricreare la gravità).

venerdì 8 dicembre 2017

I rischi del pianeta artificiale

La realizzazione di un pianeta artificiale può essere ostacolata da diversi fattori, dinanzi a tutto i costi che dovremmo sostenere per realizzare un'impresa di tali dimensioni.

Parlando di costi non si intende solamente il fattore economico ma soprattutto: materiali da utilizzare, mezzi, carburante, manodopera e progettazione. 

Proprio la progettazione di un nuovo pianeta è la parte più problematica, infatti vista la mancanza di esempi precedenti, con l'avanzamento dello studio ci si imbatterebbe in molti problemi che necessiterebbero di prove e simulazioni, il che significherebbe già delle perdite di materiale.
Quindi i rischi di realizzazione sono altissimi, perché si potrebbe cadere in imprevisti che comprometterebbero anche la vita stessa della Terra.

La disponibilità di materiale potrebbe essere risolta, come molti teorici ipotizzano, con la possibilità di accingere a a pianeti diversi dal nostro, ovviamente compatibilmente alle nostre esigenza. 

Tutto questo è proporzionato alle dimensioni che del pianeta che si intende realizzare, é logico infatti che se si procedesse con la creazione di un astro dalla dimensioni ridotte, in grado di ospitare poche decine di migliaia di persone (toro di Stanford), i rischi di fallimento potrebbero essere contenuti e non si comprometterebbe il nostro pianeta.


Altro tipo di rischio si interporrebbe se si dovesse usare un'intelligenza artificiale per la gestione di un pianeta artificiale. Molte teorie si basano sul una migliore gestione del pianeta grazie proprio a questo tipo di tecnologia, ma è anche vero che potrebbe rivelarsi problematico.

Infatti com riportato in seguito da un articolo:

"... Negli ultimi mesi questo tema ha fatto ancora una volta breccia sui mezzi di comunicazione di massa. Prima c'è stato Stephen Hawking, poi Elon Musk e più di recente Bill Gates. Tutte queste persone brillanti hanno suggerito che l'intelligenza artificiale (IA) sia qualcosa a cui guardare con attenzione, per evitare che si sviluppi fino a rappresentare una minaccia esistenziale. ..."


giovedì 7 dicembre 2017

I simboli del pianeta artificiale

In astronomia è solito rappresentare ciascun pianeta non solo con il proprio nome ma anche con un simbolo corrispondente, di seguito riporto un esempio di simboli associati ai pianeti del sistema solare:


Purtroppo a causa della mancanza di pianeti artificiali realmente esistiti non siamo in grado di avere un simbolo corrispondente.

domenica 3 dicembre 2017

Le statistiche dei un pianeta artificiale

ecco alcuni numeri che dovrebbero rendere l'idea di come potrebbe funzionare un pianeta artificiale sotto alcuni aspetti.

Esistenza pianeta artificiale : 0
  • Orbitale di Banks:
Proporzioni: 1 Terra = 1500 orbitali 
Popolazione: 7 miliardi (Terra) = 50 miliardi (1 orbitale)
Rapporto tra terra e mare: 1:3
Trasporti: sotterranei (fuori orbitale, ovvero fuori orbitale nel vuoto)
Gravità: uguale alla terra (regolabile grazie alla rotazione dell'anello)
Lunghezza giorno: regolabile inclinando l'orbitale
Lunghezza anno: regolazione anche delle stagioni in base allo schiacciamento dell'orbita ellittica
  • Mondo ad anello:
Proporzioni: 1 orbitale = 3 milioni Terra
Popolazione: n.d ma presumibilmente proporzionata alla superficie (7 mlr * 3 mln)
Rapporto tra terra e mare: regolabile in base alle necessità (1:3 consigliabile)
Trasporti: sotterranei (fuori orbitale, ovvero fuori orbitale nel vuoto)
Gravità: 0.992 G (~9.69 m/s²)
Lunghezza giorno: 30 ore
Lunghezza anno: 1 rotazione completa = 9,375 giorni terrestri - 1 anno terrestre = 4 falans = 4 * 93.75 giorni terrestri

  • Sfera di Dyson:
Proporzioni: 1:600 milioni di volte l'area della superficie della Terra.
Popolazione: n.d (ma proporzionale alle superficie, 7 mlr * 600 mln)
Rapporto tra terra e mare: n.d
Trasporti: n.d
Gravità: circa zero
Lunghezza giorno: n.d
Lunghezza anno: n.d

  • Globus Cassus:
Proporzioni: 45 volte la terra
Popolazione: n.d (proporzionale alla sup. 45 volte la terra)
Rapporto tra terra e mare: n.d
Trasporti: gli stessi della terra
Gravità: ottenuta dalla rotazione del corpo
Lunghezza giorno: nd (regolabili grazie alla particolare forma)
Lunghezza anno: nd

  • Ciambella (o toro) di Stanford:
Proporzioni: molto più piccola della Terra
Popolazione: 10.000 residenti
Rapporto tra terra e mare: 100 000 km² abitabile
Trasporti: n.d
Gravità: ottenuta dalla rotazione del corpo
Lunghezza giorno: n.d
Lunghezza anno: n.d

  • Cilindro di O'neill:
Proporzioni: molto più piccola della Terra
Popolazione: n.d
Rapporto tra terra e mare: differenti sezioni sono destinate a differenti reparti (industriale, coltivazione..)
Trasporti: n.d
Gravità: contro-rotazione cilindri
Lunghezza giorno: regolabile, luce del sole viene riflessa tramite specchi che filtrano i raggi solari
Lunghezza anno: n.d

venerdì 1 dicembre 2017

Dimensioni di un pianeta artificiale

Il dimensionamento di un possibile pianeta artificiale è approssimativa, vista la mancanza per ora di un riscontro concreto. C'è chi pensa di riuscire ad ottenere spazi maggiori o uguali a quelli della terra, altri invece hanno idee più simili a enormi stazioni spaziali che non superano la capienza massima di poche centinaia di migliaia di persone, quindi si parlerebbe di dimensioni senz'altro più piccole della terra e non in grado di ospitare tutta la popolazione terrestre.

ecco alcuni esempi:


  • Orbitale di Banks:
La costruzione di un Orbitale in genere ha inizio con l'edificazione delle prime due "placche" ricoperte di terra e di mare, provviste delle mura di sostegno laterali, di almeno diecimila chilometri per lato in rotazione su di un'orbita simile.

Raggio: 4 milioni km
Area superficiale: S orbitale = S terra * 20


  • Mondo ad anello:

  • Sfera di Dyson:
con un raggio di 1 UA (cioè la distanza media fra Terra e Sole, pari a circa 149 600 000 km) avrebbe come minimo una superficie pari a 2,72 × 1017 km².


  • Globus Cassus:
diametro = 85.000 km
massa = 5,973×1024 kg
superficie abitabile = 5.413×108 km²
superficie totale = 9,62×109 km²

  • Ciambella (o toro) di Stanford:
capace di ospitare approssimativamente 10 000 residenti permanenti, con un'area abitabile di 100 000 km² nell'anello.

  • Cilindro di O'neill:
Dimensioni molto più ridotte rispetto alle precedenti, paragonabili ad un enorme stazione spaziale formata da due cilindri in controrotazione, lunghi 30 km e con un raggio di 3 km. Con un anello agricolo esterno del raggio di 15 km.

lunedì 27 novembre 2017

Videogiochi fantascientifici nello spazio

Il pianeta artificiale è parte fondamentale di molti videogiochi moderni ambientati su stazioni spaziali oppure direttamente su veri e propri pianeti artificiali.
Prendiamo in esempio qualche videogioco:



Halo è una serie di videogiochi sparatutto in prima persona sviluppati da Bungie Studios e successivamente da 343 Industries e pubblicati da Microsoft Game Studios.
A supportare le vicende narrate nei videogiochi ci sono una serie di romanzi (tutti pubblicati anche in italiano), romanzi a fumetti, un'enciclopedia e una serie animata (Halo: Legends), che danno informazioni sui retroscena della storia e fanno luce su quello che avviene tra un capitolo e l'altro.
La successione dei videogiochi e delle produzioni la potete trovare al seguente link


Eve online


Più che un gioco è un trattato di politica, ingegneria e astrofisica condensato sotto forma di righe di codice. EVE Online è una sorta di enorme nicchia videoludica che si autoalimenta, ignara di ciò che succede nel resto del mondo e da essa ignorata.




Mass effect


Un grande conflitto intergalattico, razze, culture, specie e lingue differenti. La saga di Mass Effect offre al giocatore tutto ciò che un appassionato di science fiction potrebbe desiderare, il che lo rende di fatto la prima vera space opera del settore.


Sins of solar empire



Un gioco forse non estremamente famoso ma centro di una fervida comunità di appassionati, in grado di combinare il divertimento degli scontri su vasta scala di uno RTS 3D con le raffinatezze di un gestionale dedicato alla costruzione di un impero galattico.



Space engineers


Per definire questo gioco forse basterebbe dire che è Minecraft nello Spazio, ma sarebbe riduttivo, visto l'incredibile raffinatezza di questo survival che vi permetterà di costruire pezzo dopo pezzo la vostra astronave spaziale.

domenica 26 novembre 2017

Il pianeta artificiale nella musica

è particolarmente interessante l'associazione delle colonne sonore, utilizzate nei film, con una scena che inquadra un pianeta artificiale o una realizzazione spaziale umana o extraterrestre.
Infatti spesso vogliono rendere idea dell'imponenza di quella data creazione, e riescono a ricreare nella mente dell'osservatore un senso di una superiorità e potenza che riguarda quella struttura e chi l'ha realizzata.

Un esempio chiaro di questo concetto sono i film di Star Wars che sono accompagnati da colonne sonore davvero coinvolgenti, una di queste è la colonna sonora che riguarda 'la morte nera' e il popolo che vive al suo interno.


sabato 25 novembre 2017

Il pianeta artificiale nei fumetti

Altre testimonianze di pianeta artificiale si posso trovare, oltre che nelle narrazioni e nei film, anche se non soprattutto, nei fumetti.
Infatti parlando di pianeta artificiale si entra nel genere fantascientifico come già abbiamo visto per quanto riguarda film e narrazioni, e ci sono molte collezioni di importanti e famose a cui fare riferimento, tra cui:

STAR WARS (prodotti da Marvel):


questi abbracciano un vasto arco narrativo che copre eventi trattati negli stessi film e periodi remoti o futuri della cronologia fittizia della saga.
Ecco l'elenco dei fumetti canonici:

Star Wars: Darth Maul - Figlio di Dathomir
Star Wars

Star Wars: Darth Vader
Star Wars: Principessa Leia

Star Wars: Kanan

Star Wars: Lando

Star Wars: L'Impero a pezzi

Star Wars: Chewbacca

Star Wars: Vader colpito

Star Wars: Obi-Wan & Anakin

Star Wars: C-3PO

Star Wars: Poe Dameron

Star Wars: Han Solo

Star Wars: Dottoressa Aphra


PIANETI UNITI (della DC comics):


A capo dei Pianeti Uniti c'è la Terra, il mondo più importante (o almeno così essa si ritiene), che guida un gruppo di una decina di mondi tra colonie terrestri e mondi non-umani. I rapporti tra questi pianeti sono più che altro economici.

L'elenco dei pianeti uniti:
  • Terra
  • Avalon
  • Braal
  • Daxam
  • Durla
  • Imsk
  • Lallor
  • Medicus one
  • Naltor
  • Oa
  • Orando

Infine ecco un link con un ELENCO COMPLETO dei fumetti fantascientifici in ordine alfabetico:


Il pianeta artificiale nel cinema

Di seguito alcuni titoli cinematografici approfondimenti per il concetto di pianeta artificiale, ed i diversi concetti di pianeta artificiale e del loro utilizzo che sono stati seguiti dai registi:



In questo caso non viene trattato un vero e proprio pianeta artificiale, ma la ricerca di un altro pianeta per permettere la sopravvivenza della specie umana.
Alla fine del film si trova, però, una scena che mostra una realizzazione di un Cilindro di O'Neill visto dall'interno.

In questo caso, ci si imbatte in un monumentale esempio di fantascienza e di tecnologia futuristica, lontanissima dalla portata odierna dell'uomo, con stazioni interstellari, pianeti artificiali e qualunque esempio di oggetto o essere vivente presente nel film.

(La morte nera, Star Wars)







(nella foto di presentazione del film si scorge la forma del pianeta scelto per questa ambientazione, ovvero Cilindro di O'Neill).





Molti altri film invece parlano della terraformazione come ad esempio:


venerdì 24 novembre 2017

Le narrazioni che utilizzano pianeti artificiali

Per gli appassionati del genere fantascientifico non saranno romanzi e letture nuove quelle che consiglio per approfondire l'utilizzo del 'pianeta artificiale' nella letteratura.




sabato 18 novembre 2017

Le funzioni di un pianeta artificiale

Il pianeta artificiale per ovvie ragioni dovrebbe avere il compito di ospitare parte della popolazione terreste.
Ma la vera domanda è:
"per quale motivo la popolazione dovrebbe andare a vivere su un pianeta artificiale?"

A questa domanda ci sono molte visioni differenti da quella più apocalittica che è seguita dalla distruzione della terra e di un trasferimento di poche centinaia di persone, a quella che afferma che tra qualche anno la crescita esponenziale della popolazione mondiale metterebbe in crisi la propria sopravvivenza, e con questo sarebbero necessarie colonie esterne alla terra autosufficienti energicamente e per quanto riguarda le provviste.

Altre ipotesi interessanti riguardano prevalentemente la sfera di Bernal, il cui ideatore J.D. Bernal aveva il seguente pensiero tratto da un articolo sull'esseri umani 2.0:



Infine la maggior parte delle teorizzazioni avviene in romanzi, film o videogiochi fantascientifici che usano questi luoghi come ambientazione delle loro trame. Ma di per quanto riguarda questo argomento verrà dedicato un post in seguito, vista la vastità dei casi.


mercoledì 15 novembre 2017

Forme di un pianeta artificiale




Orbitale di Banks

Un enorme habitat artificiale a forma di anello posto in orbita attorno ad una stella, pensato da Iain Banks.



Mondo anello

Il mondo anello è un habitat artificiale a forma di anello teorizzato dallo scrittore di fantascienza Larry Niven. Simile ad un Orbitale di Banks per forma ed aspetto, ne differisce soprattutto per dimensioni e posizione orbitale, infatti il mondo ad anello è centrato attorno alla sua stella primaria con conseguenti problematiche di instabilità orbitale.




Sfera di Dyson

Una Sfera di Dyson è una struttura di rivestimento che delle società tecnologicamente avanzate potrebbero applicare attorno ad un corpo stellare per massimizzare la cattura di energia proveniente dall'astro.



Disco di Alderson

Un Disco di Alderson è una megastruttura a forma di disco, simile nell'aspetto ad un CD o ad un 33 giri, in cui al centro del foro centrale è situato l'astro principale attorno a cui è situato l'habitat artificiale. Il raggio di un Disco di Alderson dovrebbe essere equivalente all'orbita di Marte o Giove, con uno spessore di molte migliaia di chilometri.

            
Toro di Stanford

Un Toro di Stanford è un progetto di habitat spaziale, proposto nel 1975 da uno studio della NASA presso la Stanford University, capace di ospitare approssimativamente 10.000 residenti permanenti. Ha la forma di una ciambella (o di un toro) del diametro di un miglio, in rotazione su sé stesso alla velocità di un giro al minuto per provvedere, attraverso la forza centrifuga, alla simulazione di una gravità simile a quella terrestre.



Cilindro di O'Neill

Più un habitat artificiale che un pianeta artificiale, proposto da Gerard K. O'Neill nel suo libro The High Frontier. Consiste in due cilindri in controrotazione, lunghi 30 km e con un raggio di 3 km. La superficie interna di ogni cilindro è divisa longitudinalmente in sei settori: tre adibiti a "finestre", tre a "terra". Un anello agricolo esterno inoltre ruota a velocità diverse per potervi praticare l'agricoltura, mentre un blocco industriale è localizzato nel centro (dietro il disco satellitare) per sfruttare la gravità ridotta nei processi produttivi.




domenica 12 novembre 2017

I materiali di un pianeta artificiale

Che materiali si potrebbero utilizzare per la realizzazione di un pianeta artificiale?

Questa domanda sorge spontanea a chi inizia ad approfondire l'argomento, ci si potrebbe appoggiare all'industria aerospaziale dove vengono utilizzate elementi e leghe molto costose tra cui alluminio, titanio e berillio, che si prestano bene agli utilizzi richiesti grazie alla loro leggerezza, durezza e buona conservazione delle proprietà meccaniche al variare delle temperature. 

Ma visto che il fine di questi pianeti artificiali in teoria dovrebbe essere quello di una colonia spaziale, ovvero creare un nuovo luogo su cui vivere, si può pensare di creare uno scheletro con i materiali citati precedentemente ma per permettere la vita il suolo deve dare la possibilità di crescere alle piante. Quindi si potrebbe pensare di trasferire ingenti lotti di terreno dalla terra o da pianeti contigui affini biologicamente, ma affrontando costi enormi per il trasporto, senza considerare i probabili problemi di salute che risalterebbero nel portare l'uomo in quelle condizioni.

Un'ulteriore alternativa può essere quella di utilizzare materiali di recupero vaganti nello spazio, esempio materiale di rilascio delle comete, o di meteore distrutte, detriti di varie origini, dando origine a nuovi pianeti.


sabato 11 novembre 2017

Gli elementi di un pianeta artificiale

Il pianeta artificiale per quanto è considerata un'idea fantascientifica, ha riscosso molto successo ed ha mosso molte menti per renderlo realizzabile.
Infatti ci sono convinzioni molto soggettive in merito, c'è chi afferma che esistano già pianeti artificiali, oppure che in realtà questi sono satelliti posti li da altre forme viventi con intelligenze superiori (ad esempio, riposto un articolo sulla teoria che la luna sia un satellite extraterrestre posto li per osservarci: http://telodiciamonoisevuoi.altervista.org/2016/02/13/la-luna-sarebbe-antico-satellite-artificiale-alieno/

Altri invece si fermano alla teorizzazione di una possibile strada per costruire un pianeta artificiale sfruttando le conoscenze scientifiche a noi note oggi: come campi magnetici, viaggi nello spazio, ma i settori su cui si hanno le maggiori carenze sono quello energetico, quello biologico e una possibile loro collaborazione per lo sviluppo della vita sul pianeta artificiale.
I pannelli solari sono ancora lontani da una totale efficienza, anche se momentaneamente sono stati utilizzati in piccolo per satelliti o robot dedicati allo studio di altri pianeti (Marte in particolare). Mentre le capacità energetiche richieste per un'impresa così ardua sono molto superiori e non paragonabili.

Nel seguente articolo riposto uno sviluppo di un'idea di realizzazione di un pianeta artificiale: https://phoo34.wordpress.com/2012/11/21/come-costruire-un-pianeta-artificiale/.


domenica 29 ottobre 2017

Articolo di giornale

Purtroppo tematiche cosi delicate e di difficile riscontro nella realtà non hanno prodotto molti articoli di giornali attendibili.

Uno in particolare, di cui non si trova l'originale, ma si ha solo testimonianza di esistenza, è:

"Search for Artificial Stellar Sources of Infrared Radiation" pubblicato sulla rivista Science, dall'astronomo inglese Freeman Dyson nel suo articolo del 1959 .
http://science.sciencemag.org/content/131/3414/1667

Un'altra idea di 'pianeta artificiale' è stata trattata su un articolo della stessa rivista nel 1929, ma in questo caso si ha una idea di ricreazione delle condizioni terrestri su un altro pianeta o viceversa, ovvero ricreare sulla terra le stesse condizioni esistenti, ad esempio su Marte, per avere un riscontro sulla possibilità di sopravvivere in tali condizioni:
http://science.sciencemag.org/content/69/1776/x.2

sabato 28 ottobre 2017

Mappa concettuale


Introduzione al tema

PIANETA ARTIFICIALE, artificial planet, künstlicher Planet, planète artificielle, planeta artificial, 人造星球, 人工惑星, искусственная планета.

I pianteti artificiali sono un tema ricorrente nella fantascienza, come rappresentazione di un potere immenso di civiltà particolarmente evolute e dotate di tecnologia avanzatissima.

Simili tecnologie sono momentaneamente troppo avanzate per essere alla portata del genere umano. infatti queste megastrutture dovrebbero essere dotate di enormi vantaggi tecnologici, tra cui un uso efficiente ed approfondito dell'energia solare.

Concetto paragonabile ad una visione idilliaca del futuro e dell'utilizzo efficiente della scienza e della tecnologia, a differenza di un pianeta di origine naturale che invece è considerato un luogo che dispone di una energia esauribile con il passare del tempo ed è legato ad una idea di passato rispetto al futuristico ideale del pianeta artificiale.

Alcuni esempi di ' Pianeti artificiali ' sono riportati qui di seguito: